LE ORIGINI DELLA NOSTRA STORIA

All’ inizio degli anni ’70 nel panorama volpianese, come in molte cittadine della provincia torinese e del Canavesano in particolare, appaiono consolidate delle realtà di frequentazione non occasionale dell’ ambiente alpino in diverse forme, come conseguenza di :

● un migliorato tenore di vita a seguito del boom economico degli anni ’60

● una mobilità favorita dalla diffusione dei mezzi di trasporto privati

● importanti investimenti in molte valli alpine nella realizzazione di impianti meccanizzati di salita a favore del turismo estivo e soprattutto invernale

● la diffusione di conoscenza di un patrimonio culturale alpino fino ad allora riservata ad elite culturali e sportive del capoluogo.

Il contesto volpianese presenta :

● una organizzazione strutturata nello Sci Club, dedita ad un approccio “ tecnico “ dello sci di discesa ( corsi di sci per principianti ed esperti, con potenziale sbocco nell’ agonismo ) con divagazioni di natura escursionistica e sci-alpinistica

● una organizzazione meno strutturata di ambiente oratoriano dedita in numero ragguardevole, ancorchè per periodi limitati ai mesi feriali, all’ alpinismo di alta quota     (principale campo d’ azione il Monte Rosa con le sue possibilità di molteplici salite ai prestigiosi “4000”) con tentativi in alcuni soggetti di affinamento tecnico attraverso applicazioni autodidatte di tecniche di arrampicata con risultati anche soddisfacenti ; a queste attività estive si accompagnano gite invernali anche frequenti per apprendere e praticare in forma autodidatta la tecnica dello sci di pista

 [Credits:L'illustrazione  è stata ottenuta da una foto di Sandy Furlini]

● alcune individualità che si muovono autonomamente sia nell’ campo alpinistico che sciistico.

Denominatore comune di questi gruppi, nell’ approccio escursionistico ed alpinistico, è l’ iscrizione al C.A.I. presso la sezione di Leini , con alcune eccezioni singole presso le sezioni di Rivarolo e Torino.

La passione dei più giovani ( under 20 ) dell’ oratorio, siamo nel 1971, sprona i più anziani ( under 30 ) a dare una struttura organizzata, attraverso quindi la costituzione di una sezione C.A.I., alla pratica alpinistica; l’ approccio allo Sci Club e la condivisione dell’ obiettivo risultano facili sia per la naturale comunità di intenti che per le ampie interrelazioni individuali tra i soggetti dei due gruppi; anche le altre individualità autonome si appassionano al progetto.

Viene quindi formato un gruppo di lavoro misto con l’ obiettivo di realizzare il progetto di costituzione della nuova Sezione del Club Alpino Italiano in Volpiano.

Grazie all’ appoggio di Don Mario Anfosso il problema della sede sarebbe facilmente risolto, come in effetti sarà, con l’ autorizzazione all’ utilizzo di un ambiente in Oratorio ( ancora oggi la sede è in un locale della Parrocchia, dopo due traslochi ).

Ma il problema maggiore è :

● come fare in modo che un gruppo di giovani (età media 26 anni )  semi-sconosciuti abbia credito presso la Sede Centrale del C.A.I. a Milano in misura tale da autorizzare la nascita di una Sezione autonoma, senza neanche passare attraverso la costituzione di una sotto-sezione dipendente da una Sezione esistente ed affidabile ( pratica usuale e meno avventurosa ).

Dai vari discorsi tra amici emerge una singolare e fortuita relazione :

● il maestro Angelo Agazzani del Coro “La Vauda “ di Volpiano ( nel quale canta qualcuno del gruppo di lavoro ), il quale è anche fondatore e maestro del coro “ La Grangia “ di Torino, ha una conoscenza stretta ed amicale ( dati i comuni interessi musicali ) con Toni Ortelli ( co-autore del fortunato motivo “ La Montanara “ del repertorio del coro SAT di Trento ) il quale è anche Consigliere Centrale del C.A.I.

La disponibilità di Angelo ci apre il contatto con Toni Ortelli e a quel punto diventa problema del gruppo di lavoro di dimostrare al “ guru “ Ortelli, oltre ovviamente alla buona volontà, la competenza alpinistica e l’ affidabilità affinchè si faccia carico della proposta presso i colleghi “ guru “ del Consiglio Centrale del C.A.I.

L’ esame dei due/tre rappresentanti del gruppo di lavoro si svolge in due sessioni ( nella prima conoscenza reciproca, motivazioni, storia personale e definizione del compito per la seduta successiva, nella seconda dimostrazione delle competenze tecniche e dei migliori curricula alpinistici e sci-alpinistici ).

Per fortuna nostra e bontà sua il “ guru “ accetta di sostenerci. Rimangono da sciogliere tre argomenti non marginali :

● la non-opposizione delle Sezioni territorialmente vicine ( Torino e Rivarolo ): ciascuno del gruppo se ne occupa con successo secondo le proprie conoscenze

● il consenso della Sezione da cui il maggior numero di soci si staccherebbe, cioè Leini ( 30/40 tessere su un totale di 150 non sono poche, anche in termini economici ) : la generosità del Presidente Beppe Tempo e del Direttivo sono da sottolineare e ricordare

● la raccolta di firme di sostegno alla nuova Sezione di almeno cento persone del territorio : con il contributo di 80/90 persone direttamente interessate e di altri per i quali sull’ interesse alpinistico prevale la volontà di sostenerci, l’ elenco viene composto in numero sufficiente.

Infine :

Verbale del Consiglio Centrale del C.A.I. svolto a Milano il 27/11/1971 (presente al Consiglio anche Ceriana, Presidente della Sezione di Torino)

 Punto 12 : Il Consiglio ….. delibera …. la costituzione della Sezione di Volpiano, sentito il parere favorevole espresso da Ortelli .

In allegato la comunicazione ufficiale

Seguono in dicembre :

● la prima assemblea dei soci

● la prima riunione del Consiglio Direttivo

A marzo del 1972 viene pubblicato il primo numero del “ Notiziere “, quadrimestrale di informazione e relazione sulle attività, con la copertina creata da Angelo Agazzani.

Giuseppe Gallo 

[Presidente nei primi 20 anni di vita della Sezione].